L’INVENZIONE DI MOREL
#manipolazionemateriali #trasformazioni #invenzioni #grafomotricità
Rivolto a: bambini dai 4 agli 8 anni. Tempi: incontri da 45/60 minuti.
Ispirato al libro L'invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares e adattato per essere proposto ai più piccoli, questo laboratorio vuole focalizzare l'attenzione sulle tante caratteristiche e sfaccettature che compongono il reale attraverso il diario tenuto dal protagonista. Uno scrittore finisce in un’isola della Polinesia apparentemente deserta e inizia ad indagare su cosa stia succedendo in quella strana terra, scoprendo una verità sospesa tra realtà e irrealtà. Ogni giorno annota strani fenomeni: all’improvviso il clima invernale diventa insopportabilmente caldo, cerca di avvicinare alcuni abitanti dell’isola e scopre che loro non lo vedono, si accorge della presenza di due soli e due lune nel cielo, sente una musica ripetersi ogni giorno uguale, e via dicendo.
La spiegazione di tutto è il tentativo di uno scienziato - Morel - di ideare una macchina che registra e proietta gli avvenimenti dell'isola, capace dunque di riprodurre la realtà in ogni suo dettaglio ripetendola all'infinito. L'uomo apprende che la macchina continua a funzionare da diverso tempo grazie ai venti e alle maree che la riforniscono di energia; capisce che gli inspiegabili fenomeni sono una conseguenza di ciò che è accaduto quando la registrazione si è sovrapposta alla realtà.
Sebbene la trama non esamini in maniera diretta il tema della scrittura, le pratiche Pingelap messe in atto all'interno di questo laboratorio sottendono i principi che costituiscono il percorso che va dalla grafomotricità alla prescrittura: attraverso l'osservazione del "doppio mondo" presente nel testo, i bambini vengono portati a ragionare sul mondo reale e la sua rappresentazione. La narrazione crea un substrato immaginario in cui i bambini sono liberi di fantasticare e il diario fa da ponte verso le attività concrete di osservazione, manipolazione e assemblaggio di materiali, riferimenti spaziali e azioni corporee.
Nello specifico, durante le attività verranno sollecitate:
Abilità visuo-percettive - pratiche di performance che non prevedono l'implicazione del linguaggio (attraverso materiali e corpo);
Abilità visuo-spaziali - giochi di co-creazione in grado di integrare le informazioni che provengono dallo spazio percettivo, saperle utilizzare e organizzare;
Memoria e attenzione - osservazione, analisi e rielaborazione di oggetti e delle loro proprietà e possibilità;
Conoscenza dello schema corporeo, collegato ad organizzazione e orientamento spaziale - simmetrie, giochi speculari applicati a materiali, spazio e corpo;
Coordinazione motoria ed oculo-manuale, sviluppo della motricità fine - attività di manipolazione di oggetti di piccole e medie dimensioni; giochi che coinvolgono tutto il corpo o parti di esso;
Organizzazione e orientamento spaziale e temporale - attività legate ai ritmi, attraverso oggetti, ascolto, corpo e movimenti.
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